Gli extracomunitari pensano di avere il diritto allo status di rifugiato o privilegiato nel nostro Paese. Così hanno cominciato a corteggiare sui social le italiane per ottenere mantenimento e la tanto ambita cittadinanza italiana
Un fenomeno che caratterizza la demografia italiana dei tempi attuali è quello dell’immigrazione, la cui popolazione è composta da cittadini extracomunitari provenienti dai Paesi più poveri e in difficoltà, anche a causa dello stato di guerra in cui vivono. In genere, approdano nella nostra Isola perché più vicina geograficamente arrivando alle nostre coste su dei barconi dove si ammassano gli uni con gli altri, soffrendo terribilmente per tutto il viaggio, alcuni morendo addirittura per le condizioni disumane a cui sono sottoposti e si assoggettano, giustificati e motivati, secondo loro, dal fatto che nel nostro Paese noi stiamo bene e loro possono vivere di elemosina e del reddito offerto loro dallo Stato (grazie alle tasse che noi paghiamo), anche senza necessariamente lavorare. Nel loro Paese non sono rispettati i loro diritti civili e pensano di avere il diritto allo status di rifugiato o privilegiato nel nostro. L’immigrazione è prevalentemente illegale e concertata da vere e proprie organizzazioni criminali per cui se una costa è controllata dai militari tendono a cercarne una libera.
Mentre sono al loro Paese ci guardano con invidia. Quando sono sui barconi ci odiano inconsciamente perché quando arrivano non sono i benvenuti e per quello che hanno provato per arrivare da noi. Sembra accettino silenziosamente tutte le umiliazioni e le offese che ovviamente, in misura minore o maggiore, quasi tutti siamo portati a infliggere loro, ignorandoli o scansandoli, perché si impongono con violenza, occupano le strade, portano il COVID-19, puzzano, non hanno il concetto igienico e del lavoro e anzi che rendersi utili la maggior parte di loro sono nullafacenti, amebe, con la mano sempre aperta a chiedere aiuto, elemosina perché per loro è ovvio che noi stiamo bene solo perché siamo ben vestiti e abbiamo una casa e, quindi, la mancia è dovuta! Ma come ci arriviamo al benessere? Faticando ogni centesimo, ogni giorno, senza tregua!
Ultimamente hanno escogitato un nuovo modo per bypassare i controlli e trasferirsi da noi regolarmente e senza sostenere le fatiche degli spostamenti in barca ed è quello di corteggiare sui social quelle fra noi che sono in età della fertilità, soprattutto, in modo da avere un motivo in più per ottenere mantenimento e la tanto ambita cittadinanza italiana.
Eccovi un esempio di approccio di un africano convinto di poter attraccare i suoi ormeggi perché sono ancora in età della fertilità e non sono sposata. Leggete un po’ con quale poesia (copiata dal web) questo emerito sconosciuto e criminale ha tentato di circuirmi:
<<Grazie per aver accettato la mia richiesta. Tu sei sposata con figli? Quanti anni hai? Stai con la tua famiglia o da sola?
Ti amo più di quanto tu possa immaginare. Il nostro amore è come una rosa che sboccia in primavera. Continua a crescere col passare del tempo. È eterno come il sole. Non posso esistere senza di te, ti amo così tanto. L’amore è come un bellissimo giardino. Porta gioia ed entusiasmo nelle nostre vite. Le riempie di beatitudine. La vita senza amore sembra incompleta. Sono così fortunato a essere innamorato di te! Ti amo, amore mio. Per me tu sei nientemeno che un sogno che si avvera, mia bellissima principessa. Ti amo tanto. Tu sei nientemeno che una benedizione sotto mentite spoglie. Amo ogni secondo che passo con te. Mi ritrovo ad amarti di più ogni giorno. Tu sei la ragione per cui sono. Ti amo. Dio può lasciarmi venire da te se vuole. Ti osservo da molto tempo. Il mio spirito mi ha detto che sei la mia scelta.>>
Quale donna non si scioglierebbe se un uomo sincero e ricambiato facesse una simile dichiarazione. Come leggete, dice, addirittura, che ama il tempo che trascorre con me. Evidentemente non si è reso conto che il copia e incolla non era contestualizzato! Di solito, non rispondo ma a questo esemplare di genio della criminalità ho risposto che mi dispiace per tutto quello che passano nel loro Paese ma questo non li giustifica a volersi imporre a tutti i costi nel nostro, escogitando persino questo modo infimo e subdolo di ottenere la cittadinanza italiana. Bè, gli ho anche detto che se mi seguisse da tempo e veramente si sarebbe accorto che non sono fautrice del matrimonio e che sono anche scrittrice giornalistica. Non è stato necessario bloccarlo.
Chi mi segue sa anche che credo nel potere della genetica. Ogni esperienza, ogni errore che si fa viene tracciato indelebilmente nel DNA. Sarà per questo che da vittime, sfruttate e martoriate storicamente dal nostro popolo, si stanno trasformando in una potenza distruttiva e assolutamente temibile? Io gli do ancora 10 o 15 anni di frustrazione e falsa sottomissione.
Author: Laura Valenti
Laura Valenti è Psicologa clinica, Scrittrice, Aforista, Artista e Ghost writer e/o correttrice bozze. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui “Diritti negati” e “La Repubblica”. Cura la rubrica “Liberi Nobili” nel quotidiano online “IlSicilia.it”. Con l’Armando Editore (2007) ha pubblicato il volumetto Per un mondo a misura di adulto e bambino, cui è seguito Come me ( 2008). Entrambi sono patrocinati dall’UNICEF. Nello stesso anno è uscito il romanzo psicologico Ziza (ed. in proprio). Questi ultimi volumi sono i primi di una collana dal titolo Questo non si dice e quello non si fa. Dal 1997 si occupa di Ghost Writing trascrivendo convegni e redigendo per altri articoli, relazioni, discorsi, biografie, libri di medicina, architettura, etc.. È esperta di tecniche di rilassamento mentale (WILDE SYSTEM) e potenziamento cognitivo-affettivo-relazionale con l’ausilio di test psicometrici. Ogni tanto si diletta a creare abiti, scarpe e oggetti/mobili di arredo per la casa e l'ufficio.
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